Il direttore del circo by Big Fish

Il direttore del circo by Big Fish

autore:Big Fish
La lingua: ita
Format: epub
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2020-02-20T12:00:00+00:00


Mantenere i piedi per terra

Nel caso particolare della musica dal vivo c’è un grosso problema di base: gli artisti, che per natura sono dei sognatori visionari, spesso mancano di realismo, soprattutto riguardo alla grandezza delle venue, che in gergo è come chiamiamo i luoghi dove si tengono i concerti. Siccome non vedono l’ora di poter annunciare di suonare in una venue ampia e prestigiosa, spesso fanno il passo più lungo della gamba, con il risultato di rischiare di esibirsi davanti a una platea mezza vuota o perfino di dover annullare la data.

Prendiamo una città come Milano: per capienza e prestigio di solito la trafila della gavetta imporrebbe a ogni giovane band o artista di suonare prima in piccoli locali sconosciuti, da poche decine di persone; poi in posti leggermente più ampi come Santeria Social Club o il Gate, che ne contengono due o trecento; poi ai Magazzini Generali, che è ancora più ampio; poi all’Alcatraz o al Fabrique, che possono contenere un paio di migliaia di spettatori; infine al Forum di Assago e, dulcis in fundo, allo stadio di San Siro. Succede sempre più spesso, però, che il giovane e rampante rapper/cantante X, forte dei suoi numeri impressionanti sui social, decida di bruciare le tappe, magari spalleggiato da un management particolarmente avido o da un’agenzia poco accorta, e quindi passi direttamente dal Gate al Forum. Come ampiamente prevedibile non riesce a soddisfare le aspettative, perché un conto sono i numeri sui social, un conto sono i fan davvero disposti a uscire di casa e a pagare un biglietto per vedervi dal vivo.

Il risultato è un bagno di sangue, in termini economici, di credibilità e soprattutto di prospettive future, perché se fate un buco nell’acqua difficilmente qualcuno sarà disposto a darvi un’altra possibilità. Come dicono gli americani: «The highest you get, the harder the fall», più arrivi in alto, più dolorosa sarà la caduta.

Insomma: fate una figura molto migliore a esibirvi in un club relativamente piccolo facendo un bel sold-out, piuttosto che a suonare in un locale famosissimo e gigantesco lasciandolo però semivuoto. Tenete a bada le vostre manie di grandezza: ai palchi più prestigiosi, se sarà destino, ci arriverete. Ma solo se sarete abbastanza pazienti da fare un percorso meditato e coerente. Guardate l’esempio di Marracash: è arrivato ad annunciare un concerto al Forum di Assago solo dopo quindici anni abbondanti di attività, nel 2019, e ha fatto sold-out in meno di dodici ore. Così ha raddoppiato la data, e poi l’ha triplicata, e quadruplicata, e ha dovuto spostare anche quelle di molte altre città nei palazzetti, aggiungendo perfino una data all’Arena di Verona. Un premio meritatissimo. Anche Salmo, un artista che fa numeri immensi ovunque, ha osato San Siro solo dopo dieci anni di carriera e uno storico impressionante.



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